Ed eccoci ad un nuovo approfondimento sulle tecniche di stampa e personalizzazione più apprezzate nel promozionale, il ricamo. Come già detto nei precedenti articoli, ogni tecnica presenta caratteristiche differenti, che permettono di ottimizzare il risultato se applicato alla giusta tipologia di prodotti. In questo caso, parliamo di una tecnica che garantisce alta qualità, applicabile su tutto ciò che è realizzato in tessuto.
Borse, abbigliamento, cappellini… ma anche zaini e accessori con una o più parti di tessuto. Il ricamo garantisce una resa di alta qualità ed un valore percepito molto alto.
Eleganza, cura per i dettagli e versatilità: queste le parole chiave che guidano chi sceglie di affidarsi a questa tipologia di personalizzazione. Nelle prossime righe scopriremo insieme nel dettaglio come sfruttare al meglio il ricamo e le sue caratteristiche.
1. IL TESSUTO
[/box_title]Conditio sine qua non: il materiale del prodotto. Il ricamo, infatti, può essere applicato unicamente su tessuto. Non parliamo solo di abbigliamento, ma di tutto ciò che è realizzato in cotone, poliestere, nylon, pile… parliamo dunque anche di borse, cappellini, scarpe di stoffa, beauty in tela, zaini, mascherine in tessuto… e tutto ciò che è possibile realizzare in questi materiali!
Su alcuni di questi prodotti, il ricamo permette di sfruttare al meglio le aree personalizzabili, riproducendo logo e messaggio promozionale al minimo dettaglio: ogni immagine è infatti riprodotta punto per punto, per una resa più realistica e durevole.
2. RICAMO: QUANDO SCEGLIERLO?
[/box_title]Ora che abbiamo chiare le caratteristiche principali di questa tipologia di personalizzazione, è più semplice definire quando è consigliabile optare per loghi e personalizzazioni ricamate.
Consigliamo infatti il ricamo a quei brand che presentano un logo complesso, dai tanti colori: nel caso del ricamo, infatti, non è necessario realizzare un impianto per ogni colore, a differenza della serigrafia e della tampografia! L’impianto (che in questo caso chiamiamo telaio) è uno solo: basterà effettuare dei cambi colore, per realizzare le diverse parti colorate del logo.
3. RICAMO O PATCH? LE DIFFERENZE
[/box_title]Rimane una sola domanda dunque… qual è la differenza tra patch ricamata e ricamo? E perché optare per una piuttosto che per l’altra soluzione? Se già come abbiamo visto il ricamo permette una resa di maggiore qualità di colori e dettagli complessi, la patch ricamata e applicata in un secondo momento all’oggetto selezionato, elimina tutti quelli che possono essere limiti legati alla forma o al materiale dell’oggetto stesso. Le patch possono inoltre rappresentare esse stesse un gift fatto e finito, che il cliente o utente finale può ricevere e dunque applicare come e dove preferisce.
4. ESEMPI VINCENTI
[/box_title]Polo, tshirt, gilet… abbigliamento sportivo ma anche professionale con grembiuli e camici. Ma anche asciugamani e, negli ultimi anni, mascherine. Tantissimi sono i prodotti in stoffa che permettono l’utilizzo del ricamo e delle patch ricamate.
Uno dei gadget ricamati più gettonati è sicuramente il cappellino. Ancora oggi uno dei prodotti indossabili più apprezzati, il cappellino può presentare più di una difficoltà legata alla forma e alla fattezza del prodotto: la forma stondata più o meno rigida, la composizione in 5 o più pannelli. Queste caratteristiche spesso ci portano a consigliare la scelta del ricamo o, in alcuni casi ancora più semplicemente dell’applicazione di una patch ricamata. Soprattutto con quest’ultima soluzione, abbiamo la possibilità di personalizzare il cappello in diversi punti (compresa l’aletta!) che normalmente non potremmo personalizzare comodamente con le altre tecniche di stampa.